mercoledì 23 novembre 2011

Piccola digressione storica su una delle mie bancarelle

Situata a circa 20 km dal centro di Padova, nella parte settentrionale della provincia, Piazzola sul Brenta deve la sua fama sia al complesso monumentale seicentesco di Villa Contarini – esempio fra i più maestosi di residenza nobiliare di campagna – sia ai successivi interventi di riassetto urbanistico realizzati nell’Ottocento sotto la guida dell’imprenditore illuminato Paolo Camerini, che diede luogo a una comunità agricola e industriale economicamente autosufficiente. Terra di migrazione durante i decenni centrali del secolo scorso, Piazzola ha recentemente riacquistato una propria dimensione territoriale quale meta turistica privilegiata per la qualità architettonica del patrimonio storico edificato come anche per le iniziative di carattere culturale ospitate.
In questo contesto di rinnovato interesse per i tesori custoditi dal territorio veneto e per le potenzialità insediative dei borghi di provincia, si inserisce l’intervento di attento recupero e rifunzionalizzazione recentemente condotto con prodotti HD SYSTEM, sui magazzini dell’ex Jutificio Camerini dallo Studio Negri & Fauro Architetti Associati di Camposampiero (PD).


Villa Contarini, struttura autosufficiente immersa nel parco e circondata da attività di carattere agricolo funzionali al mantenimento della piccola corte, fu senz’altro fra i principali riferimenti ideali per il nuovo insediamento di ispirazione filantropica realizzato da Paolo Camerini quando, alla metà del XIX sec., acquisì con la sua famiglia il possesso della suggestiva residenza ex-nobiliare. Piazzola sul Brenta fu così trasformata in un operoso villaggio operaio che comprendeva anche i principali edifici di interesse collettivo, nel quale l’industria – fra cui una fabbrica per la lavorazione della juta – coesisteva con l’autoproduzione dei generi alimentari da parte degli operai.
Recentemente un piano particolareggiato di iniziativa pubblica ha ridato slancio alla zona, grazie alla fruttuosa attivazione di sinergie tra pubblico e privato. Fra le attività intraprese, il recupero dell’ex jutificio costituisce un interessante esempio di rifunzionalizzazione dei superstiti fabbricati di archeologia industriale. Il sedime orientale dell’opificio, precedentemente destinato all’attività produttiva, è stato restituito alla fruizione pubblica riconvertendolo per funzioni espositive, fieristiche e di ristorazione; l’area occidentale, che comprendeva i magazzini dei prodotti, è stata ridestinata alla residenza.

1 commento:

  1. Ma dai, la foto che hai messo qui sopra è dove
    espongo anch'io!!
    Allora domenica ci vediamo, o vieni tu,
    o vengo io.
    Grazie di essere passata
    Susy x

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