lunedì 14 marzo 2011

Tai chi: disciplina per tutti





Il termine cinese “tai chi” ha molti significati. Il Pinyin, il sistema cinese mandarino di scrittura che si accorda con i suoni, lo trascrive come “taijiquan”, composto da “superiore” (tai), ultima (ji) e “pugno” (quan). L’uso comune di “quan” indica un metodo o una sequenza del pugilato, dunque “taijiquan, alluderebbe ad un tipo di pugilato leggero. Il tai chi rappresenta un sistema superiore di evoluzione che contribuisce a migliorare ogni aspetto dell’essere umano. Per apprezzarne completamente la tecnica dovete abbandonarvi ai movimenti. Il corpo si dovrebbe rilassare e coordinare, il respiro diventare regolare e più profondo, la mente calma e tranquilla. La mistica arte del tai chi prende origine dalle arti di combattimento della Cina. Sebbene in molti affermino che questa sia la più antica forma di combattimento, ciò è inverosimile, poiché quelle che risalgono agli inizi del VI secolo, erano sicuramente più semplici e richiedevano meno destrezza.
E’ probabile che il tai chi sia il risultato dello sviluppo di altre discipline, come la ginnastica ritmica e le tecniche di controllo del respiro, oltre che dell’evoluzione delle conoscenze mediche . Il tai chi esprime la sua efficacia sia come arte marziale, sia come potente mezzo per migliorare la salute, riducendo stress e ansia. Le figure sono eseguite in modo lento e cauto, con la mente che guida il corpo.
Cinque sono gli stili principali del tai chi : Chen, Yang, Wu, Hao, e Sun. Si tratta di nomi di antiche famiglie da cui sono derivati questi stili. Loi stile Chen facilmente identificabile per le sue applicazioni tipicamente marziali e come tecnica di combattimento può essere chiaramente riconosciuto dalle sue caratteristiche forme. Lo stile Yang invece è nato a partire dal Chen. Questo nuovo stile è molto più fine nel suo approccio e non ha movimenti esplosivi. Lo Yang viene di solito eseguito più lentamente e in posizione più eretta, elementi che lo rendono più accessibile rispetto agli altri stili. E’ considerato come il metodo della “posizione larga” ed è caratterizzato da movimenti ampi e fluidi che dolcemente tendono gli arti con gesti aperti, netti. Il passaggio da una posizione all’altra avviene senza soluzione di continuità ed è eseguito con un ritmo lento, regolare.
I tre stili rimanenti, Wu, Hao, e Sun, adottano approcci differenti all’arte del combattimento, sebbene nelle loro strutture condividano principi comuni.
Dalla breve analisi fatta possiamo arrivare a capire i benefici e le applicazioni che rendono questa disciplina importante. In Cina è stata infatti dimostrata l’efficacia positiva su malattie croniche – come pressione alta, tubercolosi e difficoltà respiratorie. Ma per riassumere i benefici si può dare l’idea attraverso uno schema :
1)Regola il respiro, attraverso l’allineamento corretto delle articolazioni, e dell’attivazione del movimento che migliora l’efficienza degli organi interni.
2)Regola il corpo, attraverso il respiro diaframmatico infatti stimola gli organi interni, ottimizza la quantità di ossigeno ed espelle con efficacia le tossine.
3)Regola la mente, mettendo a fuoco l’anima migliora così l’aspetto di noi stessi.


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